Denuncia, querela, esposto: la guida semplice per scegliere l’atto giusto (e non sbagliare i termini)

Written by Paolo Admin

Nella quotidianità, concetti come denuncia, querela ed esposto sono molto spesso utilizzati come sinonimi. In realtà, da un punto di vista giuridico, rappresentano istituti diversi, con finalità, procedure e termini altrettanto diversi.

Capire le differenze alla base di tali definizioni è molto importante per scegliere l’atto giusto e non sbagliare i termini previsti per legge al fine di ottenere un’adeguata ed efficace difesa dei propri diritti.

In questa guida, analizziamo le principali differenze fra le tipologie di atti, le Autorità competenti e quali sono i termini da rispettare.

H2 Cos’è la denuncia

La denuncia è un atto disciplinato dall’art. 330 ss c.p.c, con il quale chiunque informa le Forze dell’Ordine o il Pubblico Ministero di una notizia di reato.

A differenza della querela, di cui si dirà in seguito, non è necessario essere la persona offesa dal reato per presentare una denuncia: un normale cittadino, che sia venuto a conoscenza di un reato o anche un testimone possono denunciare questa tipologia di fatto.

L’obiettivo della denuncia è consentire alle Autorità di avviare un’indagine penale per accertare la responsabilità del soggetto denunciato.

Per quanto riguarda i tempi, la denuncia non deve essere presentata nel rispetto di un termine specifico, poiché può essere fatta in qualsiasi momento.

H3 Esempio di denuncia

Per esempio, un reato per il quale è prevista la denuncia è la violenza nei confronti di un minore (art. 609 bis). Chiunque sia venuto a conoscenza di tale forma di violenza è tenuto a presentarla.  

H2 Quali sono i tipi di denuncia

La denuncia può essere presentata in forma scritta o orale. In entrambi i casi, la denuncia deve contenere i dati e le informazioni generali del soggetto denunciante, una descrizione per quanto possibile precisa dei fatti ed eventualmente l’indicazione del soggetto autore del reato.

Ai fini della validità, la denuncia deve essere sottoscritta dal denunciante o dall’avvocato di questi.

La denuncia può essere obbligatoria e facoltativa: per i normali cittadini, è obbligatoria nel caso di reati di particolare gravità (es. omicidio, rapina, terrorismo), mentre in tutti gli altri casi è facoltativa. Per pubblici ufficiali o incaricati di un pubblico servizio è sempre obbligatoria, indipendentemente dalla tipologia di illecito di cui sono venuti a conoscenza. 

H3 Cosa vuol dire fare una denuncia 

Denunciare un reato vuol dire che riferisci alle Autorità competenti che è stato commesso un fatto delittuoso, nel quale non sei stato coinvolto.

Vi sono sostanzialmente due modi per denunciare un reato, cioè:

  1. recarsi fisicamente presso un Comando dei Carabinieri, Questura o Polizia di Stato;
  2. online, utilizzando innovativi sistemi completamente digitalizzati, che consentono di inviare una denuncia, avente piena efficacia legale, comodamente da casa.

La denuncia, una volta presentata, non può essere ritirata.

H2 Cos’è una querela

La querela è un atto con il quale la persona offesa dal reato manifesta la volontà all’autorità giudiziaria di procedere contro la persona che ha commesso il fatto. L’obiettivo della querela è analogo alla denuncia: informare le Autorità di un fatto per l’avvio di un procedimento penale.

A differenza, dunque, della denuncia, che può essere presentata da chiunque, la querela è l’atto della persona offesa dal reato.

Il contenuto della querela non deve rispettare rigorose regole, ma è necessario che, oltre ad essere descritto il fatto-reato, risulti chiara la volontà del querelante che si proceda in ordine al fatto e se ne punisca il colpevole.

La querela, per alcune tipologie di reato, è anche una condizione di procedibilità nei confronti dell’autore del reato. In altri termini, se la persona offesa non presenta la denuncia, l’autore non può essere perseguito penalmente

H3 Esempio di querela

Per esempio, per il reato di diffamazione, la persona offesa deve presentare la querela nei confronti del soggetto che lo ha diffamato, poiché, diversamente, il Pubblico Ministero non può avviare il procedimento penale e la diffamazione non può essere punita.

H2 Quali sono i termini per presentare querela

A differenza della denuncia, per la cui presentazione non vi sono termini da rispettare, ma può essere presentata in qualsiasi momento, la querela deve essere presentata entro tre mesi dalla realizzazione del reato. 

In caso di reati contro la libertà sessuale (violenza sessuale o atti sessuali con minorenne), a seguito dell’entrata in vigore della legge c.d. Codice Rosso, il termine è pari a 12 mesi.

A differenza della denuncia, la querela può essere ritirata. In tal caso, si ha una remissione della querela.

H2 Cos’è l’esposto

L’esposto è un atto con il quale  qualunque cittadino si può rivolgere alle Autorità Competenti, ovvero Polizia e Carabinieri, per informarli di un conflitto, per chiedere un intervento chiarificatore e, conseguentemente, per tentare la strada di una conciliazione fra privati.

Si tratta, dunque, di un atto diverso sia dalla querela, sia dalla denuncia. Con l’esposto non si porta all’attenzione delle Istituzioni necessariamente un fatto di reato. 

A seguito dell’esposto, a differenza della denuncia e della querela, l’obiettivo non è infatti informare le Autorità per consentire l’avvio di un procedimento penale.

Per esempio, si può presentare un esposto in caso di conflitti in ambito condominiale fra i singoli proprietari, in merito a rumori e odori molesti.

H3 Cosa succede dopo che si presenta un esposto

Dopo che si è presentato un esposto, l’Autorità interpellata convoca le parti per un chiarimento in contraddittorio. 

A seguito dell’incontro, l’Autorità:

  • tenta una conciliazione e archivia l’esposto, se non emergono responsabilità penali;
  • invia gli atti alla Procura della Repubblica competente, per valutare l’avvio di un procedimento penale, se, invece, si riscontrano responsabilità.

H2 Quanto costa presentare una denuncia, una querela o un esposto

Per presentare autonomamente una denuncia, una querela o un esposto non occorre sostenere nessuna spesa. Si tratta di atti che però non scontano le normali imposte imposta di registro e imposta di bollo, le quali generalmente si applicano agli atti che devono produrre effetti nei confronti di terzi e della Pubblica Amministrazione.

Discorso diverso deve essere fatto nel caso in cui, per denunciare o querelare qualcuno o per presentare un esposto, ti affidi a un professionista, ovvero a un avvocato.
In tal caso, il servizio non sarà certamente gratuito, ma dovrai pagare un costo, difficilmente quantificabile a priori. A seguito dell’abolizione dei parametri forensi, il costo, infatti, dipende dalla tipologia di atto (generalmente la querela ha un costo maggiore rispetto alla denuncia), dalla complessità del fatto e dal professionista stesso.

Paolo Admin

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